L’ultimo suono del tuo addio

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L’ultimo suono del tuo addio,
mi disse che non sapevo nulla
e che era giunto
il tempo necessario
di imparare i perché della materia.
Così, tra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.
Che i solfeggi e i sol
implorano la fame dell’udito.
Che le strade e la polvere
sono la ragione dei passi.
Che la strada più breve
fra due punti
è il cerchio che li unisce
in un abbraccio sorpreso.
Che due più due
può essere un brano di Vivaldi.
Che i geni amabili
abitano le bottiglie del buon vino.
Con tutto questo già appreso
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante a scrivere
La Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio
non si finisce mai
di imparare e di dubitare.
E così, ancora una volta
tanto facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda una stella fugace,
seppi che la mia opera era stata scritta
perché La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi.

Luis Sepulveda
Ph Maria Letizia Maggio

Incontro d’amore in un paese in guerra

Ti lascio e non te ne renderai conto. Sarò un’ altra assenza e sei già così pieno d’ assenze che non percepirai la mia.

E la cosa più triste è sentire che ti capisco.
Io sono per te l’ assenza delle donne che hai amato e di quelle che volevi amare. Io sono per te l’ oggetto di una passione disperata.

Sai cosa cerchi nel mare? La certezza minima che esiste un’ altra riva dove le tue sconfitte continuano ad aspettarti. Le tue sconfitte, l’unica cosa che ami. L’unica cosa che hai.

Luis Sepulveda
Ph Maria Letizia Maggio

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