Le parole son barche
a perdersi così, di bocca in bocca,
come di nebbia in nebbia.
Portan le loro merci fra le conversazioni
senza trovare un porto,
la notte che a loro pesi come un’àncora.
Devono abituarsi ad invecchiare
e a vivere pazienti come legno
consumato dalle onde,
via via scomporsi, danneggiarsi pian piano,
fino a che alla cantina abituale
giunga il mare a sommergerle.
Perché la vita va nelle parole
come il mare in una barca,
ricopre di tempo il nome delle cose
e porta alla radice d’un aggettivo
il cielo d’una data,
il balcone d’una casa,
la luce d’una città riflessa in un fiume.
Per questo, nebbia a nebbia,
quando l’amore invade le parole,
batte alle sue pareti, marca in esse
i segni d’una storia personale
e lascia nel passato dei vocabolari
sensazioni di freddo e di caldo,
notti che sono notte,
mari che sono il mare,
passeggiate solitarie con estendersi di frasi
e treni fermi e canzoni.
Se l’amore, come tutto, è questione di parole,
avvicinarmi al tuo corpo è stato creare una lingua.
Luis García Montero
Ph MLM