Una nuova vita

Se tutti i gabbiani di questa riva
Volessero unire le loro ali
E formare l’aereo o la barca
Che potessero portarmi verso altre spiagge…
Sotto la notte enigmatica e spessa
Viaggeremo sfiorando le acque.
Con un urlo di trionfo e d’approdo
I miei gabbiani saluterebbero l’alba.
In piedi sulla terra sconosciuta
Io tenderei le mani al nuovo sole
Come se fossero due ali appena nate.
Due ali con cui si dovrebbe ascendere
Fino a una nuova vita!

Juana de Ibarbourou
Ph Maria Letizia Maggio

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Le rotte fedeli del mio sogno

Ora dei naviganti estatici
Sopra mari di basalto e di turchese.
Il vento suona le sue nacchere di rame
E sulla prua della mia nave cade una stella.
Andremo nel paese dei sentieri illuminati
Dal girasole rotante dei sogni:
Prendi la direzione del mio vascello
Tu che conosci i notturni oceani.
La spiaggia del giorno è così lontana
Che ho perfino dimenticato i colori della luce
E non so più come fiorisce il melograno della sera.
Voglio appoggiare la guancia sulla tua mano,
Togliti quell’anello di ametista
Che mi ferisce la tempia, timoniere.
Io ho gettato in mare la collana della vita
E sento che il corpo mi pesa meno di un petalo.
Se ci sorprende la tormenta, che facile
Ti sarà sollevarmi con le braccia e proteggermi contro il tuo petto!
Prendi la direzione del mio vascello
Tu, che notte dopo notte percorri
Le rotte fedeli del mio sogno.

Juana de Ibarbourou
Ph. Maria Letizia Maggio

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Andremo per mari mai navigati

Andremo per mari mai navigati
A pescare i rossi pesciolini dell’allegria.

Quando mi sentirai ridere, amore taciturno,
Crederai di ascoltare la musica dei miei braccialetti sottili.
O penserai che il vento, a cavalcioni sulla prua,
Si è messo a canticchiare una gioiosa canzone di marinai.

E nelle tue pupille erranti non si rifletterà ancora
La schiuma sconosciuta dei miei denti
Fra il corallo appena lavato delle labbra fresche.

Siccome non sai che so ridere, amore singhiozzante,
Rimarrai con gli occhi fissi sull’acqua.
A evocare uccelli di isole remote
O brevi canzoni chiare.

E lo stupore ti metterà in bocca
Il ronzio di tutte le parole mai dette
Quando capirai che ho gettato al porto del giubilo
La nostra notturna ebbrezza d’esser tristi.

Juana de Ibarbourou
Trad. Vittorio Martinetto
Ph. Maria Letizia Maggio

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